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Premesse storiche e culturali alla nascita della psicoanalisi

Ne La scoperta dell'inconscio (1970), Ellenberger fissa nell'anno 1775 l'anno di nascita di una psicologica che può dirsi dinamica, segnalando in questa data spartiacuqe lo scontro simbolico tra il medico Mesmer, rappresentante dell'Illuminismo e della nascente psicoterapia moderna, e l'esorcista Gassner, appartenente al vecchio mondo magico-religioso del tardo Medioevo.
Gassner a quel tempo era un guoritore popolarissimo, che applicava le sue pratice esorcistiche ai "malati d'anima", alla presenza delle autorità ecclesiastiche, cercando innanzitutto di distinguere tra malattie naturali (di competenza strettamente medica) e malattie preternaturali o "malattie dell'anima" di competenza religiosa. Dopo avwer chiesto un chiaro consenso all'esorcismo e un atto di fede, Gassner sfidava il demonio a rendere manifesti i sintomi della malattia per poi dare il via alle pratiche srcistiche propriamente dette. 
Queste malattie dell'anima che oggigiorno definiremmo nevrosi o malattie mentali, erano a quel tempo ritenute manifestazioni della possessione demoniaca. Questa teoria aveva portato al rogo migliaia di "indemoniate", che altro non erano che persone sofferenti di disturbi psichici.
La figura che più di qualunque altra incrinò le credenze medievali fu Anton Mesmer (1734-1815), medico figlio della nuova epoca nascente, l'Illuminismo. Seguendo un procedimento attuato dai medici inglesi con i magneti, e applicando le sue personali teorie al fenomeno delle maree, nel 1773, a Vienna, prese in cura Fraulein Oesterlin, una giovane paziente che accusava dei disturbi apparentemente ispiegabili. Mesmer le diede un preparato a base di ferro ed osservò che la paziente, esposta a campi magnetici, sentiva un fluido misterioso, simile ad una "marea artificiale", che le provocò la scomparsa dei sintomi per parecchie ore. Mesmer interpretò questo fenomeno come conseguenza di una forza misteriosa che chiamò "magnetismo" convincendosi di possedere la capacità innata di accumulare questa paricolare forza o fluido. Mesmer era convinto che in natura esistesse un fluido materiale che circonda uomini e cose e che si muove secondo il modelli ciclico delle maree; questo fluido, pur essendo qualcosa di fisico, non poteva essere dimostrato sperimentalmente ma la sua esistenza era dimostrata dagli efetti provocati.

Mesmer è un film-TV biografico del 1994, tratto da un racconto di Dennis Potter (†1994), diretto da Roger Spottiswoode ed interpretato, nel ruolo di Franz Anton Mesmer, da Alan Rickman. Si tratta di una coproduzione austro-anglo-germano-canadese che non fu trasmessa in Italia.
Nella pratica terapeutica Mesmer non usava medicamenti ma solo "acqua magnetizzata", si sedeva di fronte al paziente con le ginocchia a contatto, lo guardava negli occhi, gli toccava gli ipocondri e gli passava le mani sul corpo ("toccamenti") (Ellenberger, 1970); con questo procedimento molti pazienti, i cui sintomi erano per i maschi di tipo ipocondriaco e per le donne i cosiddetti "vapori", provavano sensazioni particolari o cadevano in preda a "crisi" che richiamavano quelle convulsive.
Mesmer coniò inoltre il termine "rapporto" per indicare la relazione con il malato sotto il profilodel contatto fisico.
La fortuna di Mesmer a un certo punto cambiò, specie dopo un grosso fallimento terapeutico. Incalzato dalle accuse di impostura, dovette lasciare Vienna nel 1777 per Parigi, dove nuovamente riuscì ad inserirsi negli ambienti aristocratici, ma le poliemiche e le discussioni sul magnetismo non is sopirono. Allora Luigi XVI decise di istituire due commissioni di inchiesta che, applicando il metodo sperimentale, avevano il compito di studiare il magnetismo animale. I due rapporti che ne derivarono non misero tanto in discussione gli effetti terapeutici ottenuti, ma il fatto che questi risultati fossero causati dall'immaginazione (suggestione), negando quindi l'esistenza di un qualsiasi fluido ed evidenziando invece la potenza dell'"immaginazione": l'immaginazione senza magnetismo produce convulsioni ... il magnetismo senza immaginazione non produce nulla". Il cosiddetto "Rapporto Bailly", sottolineando la pericolosità dell'influenza psicologica di un individuo sull'altro, costutuì una condanna morale del magnetismo animale e per Mesmer fu la rovina.
La fortuna del magnetismo non cessò però con Mesmer: i magnetizzatori diventarono negli anni  una categoria professionale con delle regole deontologiche precise , un po' come accade al giorno d'oggi nelle miridi di scuole di psicoterapia. E' interessante osservare come anche oggi, come nel 1700, ci sono infinite persone che si occupino di curare gli altri utilizzando metodi mi manipolazione e di sugestione, senza alcuna consapevolezza di questo e dunque perfino in molti casi in buona fede. Recentemente una persona mi ha raccontato che  dopo una seduta con il proprio "analista" (conosciuto come istruttore in una palestra, dunque è fortemente dubbio che sia realmente nemmeno uno psicoterapeuta e pertanto perfino perseguibile penalmente in quanto lascia credere di potersi occupare di curare la psiche)  si è trovata a vomitare dopo la "seduta" e dopo essersi trovata a parlare di argomenti difficili della propria infanzia, presentanto così un sintomo di chiara natura isterica dopo essere stata oggetto di una suggestione che l'ha portata a parlare di argomenti dolorosi con una persona che non aveva gli strumenti per aiutarla ma che probabilmente era lei stessa influenzata e suggestionata a sedotta da quanto accadeva. Questo racconto ricorda fin troppo da vicino le epserienze che venivano effettuate nel 1700 per non essere ogetto di riflessione.
Ovviamente il fluido che Mesmer credeva di avere scoperto non era nulla di diverso da ciò che oggi chiamiamo "transfert" o "rapporto medico paziente" o "suggestione" a seconda del contesto in ci questo fenomeno si sviluppa.

Dal magnetismo si passò poi nela storia all'ipnotismo.
Il più famoso tragli allievi si Mesmer fu Amand-Marie_Jaques de Chastenet marchese di Puységur (1751-1825), che ebe il merito di costituire la svolta in chiave psicoterapeutica del magnetismo; con lui l'immaginazione è finalmente riconosciuta come tale e posta a fondamento degli aspetti terapeutici del magnetismo.
Fu James Braid (1795-1860) a coniare il termine ipnotismo, otteneva lo stato ipnotico facendo fissare lo sguardo del paziente su un oggetto brillante.
L'importanza dell'ipnotismo fu enorme perché fornì un primo modello della mente umana in cui non dominava esclusivamente il cogito cartesiano. Si doveva infatti pensare all'esistenza di un doppio Io: un Io conscio, limitato, ed un Io subconscio molto più vasto e sconosciuto che mergeva con l'ipnosi. In questo periodo dell'Ottocento vi era molto interesse anche per le personalità multiple che mostravano aspetti simili a quelli dell'ipnosi: il soggetto sembrava perdere il controllo della propria personalità per acquisirne una seconda del tutto indipendente. Questi fatti isprirarono il romanzo di Stevenson (1850-1894) Lo strano caso del dottor Jeckill e Mr Hyde, pubblicato nel 1886.
Si può notare che , così come i paziente si adatano a chi li cura modificando la propria sintomatologia e il modo di riferirla in base al curante, così anche in differenti epoche storiche vi sono delle mode nelle malattie psicologiche o psichiatriche. Nel lavoro Una nevrosi demoniaca nel secolo decimosettimo Freud dice che "non dobbiamo stupirci se le nevrosi di queste epoche passate si presentano sotto vesti demoniache, mentre quelle della nostra apsicologica età assumono sembianze ipocondriache". In efetti tuttoggi  l'espreianza mostra che le persone con maggiore inclinazione a rifletere su se stesse presentano sintomi nevrotici, quele moeno inclini a riflettere su se stesse presentano sintomi somatici o ipocondriaci.
Jean Martin Charcot (1825-1893) dedusse che solo gli istericisono ipnotizzabili: infatti egli riusciva ad indurre in loro a comando allucinazioni, paralisi e contratture. In una lezione sulla paralisi isterica, maggio 1885, Charcot osservò che era sorta, come per suggestione, "un'idea o anche un gruppo coerente di idee associate, che si stabilisce nella mente come parassita, isolata dal resto della mente, e si esprime all'esterno attraverso i fenomeni motori corrispondenti". Così diceva Charcot, abbiamo dimostrato che la grande isteria svolgeva un ruolo di primo piano nelle antiche possessioni demoniache.
Le lezioni di Charcot sull'isteria segnarono profondamente il giovane Freud che era aprodato a Parigi nell'ottobre del 1885 e che lì rimase fino al marzo successivo.
Qualche anno dopo, nel 1889, Freud chiamò il suo primo genito Jean Martin, in omaggio al grande maestro francese che per primo lo "sedusse" allo scoperta dell'inconscio.



Bibliografia:

La scoperta dell'inconscio (1970), Ellenberger
Lezioni sul pensiero freudiano (2001), Enrico Mangini

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